La diet culture
Alzi la mano chi non ha mai avuto l’ansia di arrivare pronta alla “prova costume”.
Alzi la mano chi non si è mai sentita in colpa per avere mangiato un dolce in più.
Alzi la mano chi non si è mai vergognata di qualche chiletto messo su durante le ferie.
Queste sono solo alcune delle idee e convinzioni che appartengono alla cultura della dieta, definita come quell’insieme di valori socialmente condivisi che riguardano le abitudini alimentari e il rapporto con il nostro corpo; influenzano, in maniera più o meno consapevole, le nostra salute psico-fisica.
La società di oggi rivolge sempre maggiore attenzione alla forma del corpo e la nostra cultura tende a considerare la magrezza come un valore da perseguire, basandosi sulla credenza secondo la quale le persone magre sono più belle, desiderabili e di maggiore successo.
Meno calorie, meno peso, più successo. E’ questo il messaggio veicolato da pubblicità di miracolose diete ipocaloriche che, mettendo in mostra corpi scolpiti e sorrisi smaglianti, promettono di farci perdere peso velocemente e di cambiare drasticamente il nostro aspetto fisico. La perfezione estetica diventa sinonimo di successo nella vita. La diet culture veicola questa credenza attraverso i mass media, condizionando in modo pervasivo il nostro modo di vivere, promuovendo azioni e scelte orientate al raggiungimento di un corpo magro, indiscusso sinonimo di successo. Sembra quasi che l’aspetto esteriore sia l’indicatore universale per misurare la felicità e, di conseguenza, la dieta basata sulla restrizione calorica l’unico mezzo per raggiungere felicità e benessere.
Quando entrare nella taglia giusta assume un’importanza centrale nella nostra vita, la dieta diventa lo strumento per raggiungere la forma fisica perfetta e, di conseguenza, l’ideale di un’effimera felicità. Per raggiungere la magrezza desiderata, diamo sempre meno importanza alla dimensione del piacere, fino a ritrovarci a consumare pasti monotoni, gli uni uguali agli altri, che non ci danno soddisfazione. La colazione, il pranzo e la cena perdono la loro funzione conviviale: invece di godere della compagnia delle persone che siedono alla nostra tavola, la nostra attenzione si concentra sul controllo di cosa e quanto mangiamo.
“Oggi ho sgarrato, da domani dieta ferrea”.
La parola “sgarro” rientra a pieno titolo nel linguaggio con cui si esprime la cultura della dieta. Classificando il cibo in buono e cattivo, a seconda del suo apporto calorico, etichettando il cibo come “proibito”, viviamo con disagio e tensione il momento del pasto, trasformandolo in una sfida da cui usciamo vincitori solo se riusciamo a rispettare le regole che ci siamo autoimposti. E’ come se diventassimo ossessionati dal controllo delle calorie che introduciamo nel corpo, privandoci della possibilità di vivere con rilassatezza l’esperienza di un pasto sereno e soddisfacente. Quando non riusciamo a controllarci di fronte al cibo, proviamo senso di colpa e frustrazione per non aver governato la nostra ossessione a tavola. Decidiamo allora di compensare con una dieta ancora più restrittiva, alimentando un circolo vizioso da cui può essere difficile uscire e che può diventare dannoso, fino a strutturarsi in un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare. Focalizzandoci solo sul nostro corpo per sentirci realizzati, è come se restringessimo il campo dell’attenzione ad un’unica area della nostra vita, con il rischio di escludere, con il tempo, tutti gli altri aspetti che determinano ciò che siamo: interessi, qualità, attitudini, relazioni, ecc.
Studi di neuroscienze cognitive hanno indagato i meccanismi psicologici coinvolti nell’esposizione alla magrezza da parte dei media. A seguito della ripetuta esposizione a corpi magri, l’ideale di bellezza si modifica e tende a spostarsi verso la ricerca di una malsana perfezione. Tenderemo dunque a giudicare più belli i corpi magri che si avvicinano al modello ideale, aumentando l’insoddisfazione per il nostro aspetto fisico e, di conseguenza, aumentando il rischio di sviluppare disturbi del comportamento alimentare.
Come puoi, dunque, liberarti da modelli culturali così pervasivi?
Ecco alcuni consigli:
La cultura della dieta passa il messaggio che il corpo si comporti come una bilancia e che, per mantenerti in forma, le calorie in entrata debbano essere compensate dalle calorie in uscita.
Il tuo corpo è molto più complesso di una bilancia!
Se quando sei a tavola ti basi sul mero calcolo di calorie eliminando la soddisfazione per un pasto sano e completo, il rapporto con il cibo diventa una lotta da cui esci vincitore solo se riesci a resistere alle tentazioni. Per vivere in modo sereno il rapporto con il cibo, è necessario iniziare a vederlo come alleato, invece che un nemico da combattere. Spostare l’attenzione dalle calorie alle proprietà nutritive del cibo ti permetterà di fare scelte di qualità e salutari, senza aver bisogno di improvvisare diete tendenzialmente dannose.
E’ importante riconoscere i segnali di fame e di sazietà con cui il corpo ti comunica quando è giusto iniziare e smettere di mangiare. A tavola concentrati sul piatto che hai di fronte: prova a non chattare e a non guardare la tv, per godere appieno dell’esperienza che ti stai regalando con il cibo! Conoscere il funzionamento del corpo ti permette di concentrarti sul senso di soddisfazione che provi durante il pasto e, quindi, di scegliere quando è il momento opportuno per terminare di mangiare, senza aver bisogno di esercitare un controllo ossessivo sul cibo.
Cambia approccio al cibo, riduci il controllo e ricerca l’equilibrio!
Ritaglia dei momenti per te stesso, lontano da tv e telefono. In una situazione di calma e tranquillità, rifletti sui tuoi reali interessi. Chiediti: “Che cosa mi rende felice?” “In che modo posso utilizzare le mie risorse per fare quello che mi rende felice?”
Ricorda: il successo e la felicità si raggiungono indipendentemente dalla dimensione del corpo e dall’aspetto fisico. Richiedono, invece, due ingredienti fondamentali: la passione per ciò che si fa e l’impegno per ottenere i risultati desiderati. Quindi riempi la tua vita di nuove passioni, riprendi interessi passati che avevi messo da parte, allarga la tua visione del mondo, colora la tua vita di particolari che ti stavano sfuggendo. Quando la tua vita è piena di stimoli, non senti la necessità di concentrarti solo sul tuo aspetto fisico per ottenere successo. La tua soddisfazione è in ciò che ti rende felice, nelle cose che fai per te stesso e in ogni progetto che porti avanti con entusiasmo nei diversi ambiti della tua vita.
Parti da te, per trovare la strada del tuo benessere!
Cambiare visione mentale è un percorso talvolta complesso per essere attuato da soli. Se hai difficoltà ad accettare il tuo aspetto fisico e ti senti eccessivamente preoccupato per il peso del tuo corpo, puoi rivolgerti a noi. Non temere il giudizio: ascolteremo la tua storia, accoglieremo le tue preoccupazioni e valuteremo insieme il percorso più adatto a te e alle tue esigenze.